Nonostante le speranze dei proprietari di locali commerciali, la tanto auspicata proroga della cedolare secca non è stata inserita nel testo definitivo della nuova Legge di Bilancio.
Nel 2019 il regime fiscale agevolato con aliquota del 21% era stato esteso anche agli immobili commerciali accatastati come C/1 (negozi e botteghe) con metratura non superiore ai 600 mq. Dal 1° gennaio, invece, la tassazione sostitutiva è tornata a essere applicabile esclusivamente agli affitti di abitazioni.

LE SPERANZE DEI PROPRIETARI

I proprietari di immobili commerciali avevano accolto molto favorevolmente questo sistema di tassazione ridotto, che non solo sostituisce le aliquote Irpef ordinarie e più severe ma anche le addizionali, l’imposta di registro e quella di bollo. La stessa Confedilizia ha ribadito più volte la necessità di equiparare le regole previste per le locazioni a uso abitativo a quelle per le locazioni commerciali, anche nell’ ottica di contrastare il fenomeno del nero.

SALVI I CONTRATTI STIPULATI NEL 2019

Nonostante tali richieste, il mancato inserimento della proroga ha fatto sì che dal 1° gennaio i nuovi contratti non possano più beneficiarne. Il regolamento non è però retroattivo: questo significa che i contratti di locazione firmati entro il 31 dicembre sono salvi, a prescindere dall’ avvio effettivo dell’affitto. Ma attenzione: affinché la procedura risulti valida è indispensabile registrare il contratto entro 30 giorni e rispettare tutti i vincoli previsti dalla legge.